Disturbi del Piede

Il piede si definisce piatto quando presenta un arco plantare mediale appiattito per cui il piede stesso poggia interamente, anche nella sua porzione interna, sul suolo.

Può essere congenito o acquisito e in base alla gravità, una volta effettuata diagnosi tramite visita specialistica, si possono prospettare due strade terapeutiche: una di tipo conservativo e una chirurgica.

Può accompagnarsi a sintomi clinici, di cui i più comuni sono: dolore ai piedi, dolore alle caviglie, dolore alle ginocchia, iperpronazione ( ossia eccessiva rotazione verso l’interno o quando il piede ruota in appoggio quando invece non dovrebbe).

Tra le terapie conservative si annovera l’uso di plantari ortopedici e scarpe ortopediche specifiche.

Il piede cavo è una malformazione anatomica caratterizzata da un aumento dell’altezza dell’arco plantare del piede con conseguenti disturbi d’appoggio e di postura.

La condizione può essere congenita o acquisita e per porvi diagnosi si ricorre ad una visita specialistica cui spesso si aggiungono indagini strumentali.

Il piede cavo può essere asintomatico o accompagnarsi a diversi sintomi come dolore ai piedi, dolore alla caviglia, difficoltà a camminare/stare in piedi per tempi prolungati, deformità delle dita, callosità.

Nel caso di trattamento conservativo il campo ortopedico offre sia plantari sia scarpe ortopediche specificamente studiati per la correzione del piede cavo.

 

 

I piedi delle persone sportive sono più predisposti allo sviluppo di problematiche anche in base al tipo di sport praticato e al livello di intensità.

Chi pratica determinati sport può essere soggetto ad eventi traumatici come fratture, distorsioni, stiramenti ecc., , ma anche a  sollecitazioni lievi ma ripetute che, nel tempo, comportano ad un’usura precoce di determinate strutture, specie se queste hanno già una loro importante funzione posturale.

Sarebbe pertanto opportuno effettuare un check-up del piede per identificarne le caratteristiche anatomiche, posturali e biomeccaniche  e le eventuali anomalie di appoggio del piede ed intervenire con appositi plantari studiati per gli sportivi.

 

Il piede diabetico è una seria complicanza del diabete cronico.

Il disturbo è una conseguenza della neuropatia e/o dell’arteriopatia che si sviluppano in caso di diabete.

In caso di danno neurologico, ossia di neuropatia il paziente può presentare perdita di sensibilità, minore o assente percezione del dolore e della temperatura. Per tali motivi spesso un paziente diabetico potrebbe non accorgersi della presenza di tagli, ferite,  e quant’altro a livello dei piedi.

Se al danno neurologico si aggiungono i problemi circolatori derivanti dall’arteriopatia e le lesioni vascolari si delinea quella situazione per cui anche un piccolo taglio sulla cute del piede possa procurare danni esagerati, come ulcere, che nel tempo possono portare alla complicanza peggiore, ossia la cancrena.

Ben si comprende come nella gestione e terapia del piede diabetico sia necessario l’utilizzo di plantari e scarpe opportunamente studiati, sia nel caso della presenza di neuropatia, sia di lesioni vascolari, sia di entrambe le condizioni.

 

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